I fondi FSE destinati all'emergenza Covid
Il Governo regionale a fianco delle famiglie siciliane per far fronte all'emergenza Covid

Testo della notizia
Anche in Sicilia una parte delle risorse del Fondo Sociale Europeo dell’attuale programmazione sono state riprogrammati per far fronte all’emergenza Covid. Così quasi 30 milioni di euro sono stati destinati ai cittadini per «beni di prima necessità»: non soltanto dunque generi alimentari, farmaci e prodotti per l’igiene (di persona e casa), ma anche il pagamento di bollette e bombole del gas.
Si tratta di buoni da 300 a 800 euro (in base al numero di familiari), che i Comuni daranno ai
cittadini e che la Regione ha messo a disposizione dei sindaci per “misure di sostegno all'emergenza socio-assistenziale da Covid-19”.
Il decreto del dipartimento Famiglia e Politiche sociali ripartisce esattamente 29.999.346 euro con contestuale mandato di pagamento agli enti locali destinatari. La Regione Siciliana ha dunque di fatto messo a disposizione alcune risorse Fse già destinate a scopi compatibili col buono per la nuova fascia di indigenti creata dalla crisilegata al coronavirus: tutte già nell'ambito della priorità di investimento 9.i(“inclusione attiva”) con l’obiettivo specifico 9.1 (“riduzione della povertà e dell’esclusione sociale”) e con un’azione, la 9.1.3, come il “sostegno a persone in condizione di temporanea di difficoltà economica”.
Nella delibera del 28 marzo si specifica la destinazione finale: «Assegnazione di buoni spesa-voucher per l’acquisto di beni di prima necessità (alimenti, prodotti farmaceutici, prodotti per l’igiene personale e domestica, utenze comprese bombole del gas), con un valore unitario per singolo nucleo familiare».
Già molti dei 390 Comuni siciliani si sono impegnati a rispettare alcune condizioni: a partire dalla destinazione delle risorse, «prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito o alcuna altra forma di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza».